Geobiologia: le cosiddette “schermature” e il pensiero magico

, Scrivi un Commento

di Pier Prospero  —
le citazioni sono tratte da: Cecilia Gatto Trocchi, “La Magia”, ed. Tascabili Economici Newton 1994. —

strum antidisturbo da FFG copia 2Alla base dell’idea che propone le cosiddette “schermature” per le zone di disturbo in Geobiologia c’è il pensiero magico. Il pensiero infantile.
Sono dell’opinione che quando si usa il pensiero magico si dà spazio al nostro “bambino interiore” che spiega il mondo con le modalità tipiche dei bambini piccoli; nel far questo si ritorna anche al pensiero primitivo dell’infanzia dell’Umanità.
Il bambino interiore, come tutti i bambini, vuole dei giocattoli e nell’immagine ce ne sono un sacco, di tutti i tipi.
Un adulto di fronte a questi oggetti capisce che sono “giocattoli” e li tratta come tali; cioè come non crede di telefonare realmente con un telefono giocattolo tutto colorato e montato su rotelle, così non crede che un campo elettromagnetico possa essere modificato o annullato dalla presenza di uno strano oggetto in casa o da un simbolo attaccato sul cellulare. Un adulto può giocare a telefonare come un bambino usando il telefono giocattolo del figlio, ma sa che sta giocando. Il bambino piccolo invece confonde i piani e non distingue bene il gioco dalla realtà poichè per lui sono due situazioni equivalenti.
Ma parlando di cose gravi come gli effetti negativi sulla salute delle zone di disturbo naturali e dell’elettromagnetismo tecnologico è necessario essere adulti e lasciar perdere i giocattoli.
Il pensiero magico è facile da apprendere, è semplice da usare, non costringe a studiare o a capire concetti complessi, basta credere. Credere a qualcuno più influente che sa il fatto suo in tema di manipolazione degli altri e lasciarsi convincere a comprare, pentole o oggetti antidisturbo è lo stesso!
Paradossalmente nell’epoca della scienza il pensiero più diffuso tra la gente, anche colta, è il pensiero magico perchè serve per far comprare oggetti o idee.
E’ funzionale, cioè, a vendere e a tenere la gente assoggettata e dipendente, infatti in politica è sempre il pensiero magico a “vendere” ciclicamente l’idea di un “uomo della provvidenza” che risolverà tutti i problemi; in questo modo il pensiero magico, che è funzionale soprattutto alle teocrazie, ha anche effetti sociali molto gravi impedendo lo sviluppo della democrazia.
Il gruppo di riferimento che condivide la stessa credenza e permette che le “magie” si “avverino” al suo interno è costituito dall’intero corpo sociale di chi produce per vendere, da chi vende e da chi compera, cioè dalla struttura portante della nostra società, società in cui gli uomini di scienza sono una esigua minoranza e, nonostante i vari “divulgatori scientifici”, solo nel loro ristretto gruppo di riferimento il pensiero dominante è quello scientifico.
Il pensiero magico attualmente, purtroppo, domina anche nella radiestesia, nella rabdomanzia e nella geobiologia, ma non appartiene alla scuola di pensiero dell’Istituto GEA, mentre come si è detto è la base culturale sulla quale può avvenire la vendita delle pseudo-schermature, come di tante altre cose inutili, del resto.
Senza voler entrare nel merito di una trattazione di cui non sono uno specialista, ho selezionato alcune citazioni dal libro divulgativo di Cecilia Gatto Trocchi sulla magia poichè sono utili a capire in cosa consiste il pensiero magico che ci è intorno continuamente e di cui anche noi a volte possiamo essere inconsapevolmente portatori.
L’autrice era una dei più grandi esperti mondiali nell’argomento “magia” dal punto di vista antropologico, quindi la sua trattazione è degna di grande attenzione.
Prima di iniziare a parlare del pensiero magico voglio riportare una sua citazione che dimostra bene come i saggi del passato percepissero che la realtà era ben più complessa di quello che loro stessi potevano capire e che per questo era meglio non negare i fatti inspiegabili finché a farlo non arrivasse una dimostrazione inoppugnabile; vi si può scorgere un eco di quel pensiero naturalista-taoista che ebbe piena realizzazione nell’antica Cina: forze attive e passive (yang e yin) che unendosi danno luogo a sintesi straordinarie:
«Avicenna fornisce una linea di condotta molto interessante a proposito dei prodigi magici: “guardati bene dal far pompa di spirito critico trincerandoti dietro un puro e semplice rifiuto, sarebbe leggerezza e debolezza … buona linea di condotta è lasciare tali fatti nel dominio del possibile finchè te ne allontani una solida dimostrazione. Ma ricordati che la natura è piena di meraviglie, che le forze attive si uniscono alle disposizioni passive per dar luogo a fatti straordinari”.»
Aver sottolineato questo pensiero di Avicenna fa sperare che nello scetticismo dichiarato dall’autrice avesse fatto breccia una visione più “umana” legata anche alla curiosità e all’apertura.

La spiegazione della magia.

L’autrice, che si è interessata direttamente del mondo esoterico italiano per la sua ricerca antropologica, delinea un quadro efficace della magia: «nel 1993 risultò da un sondaggio che due italiani su dieci (il 20%) andavano dal  mago almeno  una volta all’anno. … la magia muove un vertiginoso giro di miliardi … nelle metropoli trionfano la cartomanzia, l’occultismo, la medicina alternativa a sfondo magico, lo spiritismo, la mania degli oroscopi, il culto degli UFO e quel movimento esoterico che va sotto il nome di New Age … i 150 000 operatori italiani sono iscritti a ben due sindacati. … La magia si configura ancora una volta come l’arte del concreto, come aveva suggerito Marcel Mauss nel lontano 1940, la gente va dal mago per risolvere problemi quotidiani che afferiscono alla dura realtà. … le sette esoteriche a sfondo magico … se coinvolgono direttamente solo una minoranza di persone, pure sono riuscite a creare un milieu molto articolato di cultura alternativa condivisa dalla gente comune. Reincarnazione, astrologia, lettura delle carte, parapsicologia, fiducia nei poteri eccezionali di pranoterapeuti e veggenti, sono elementi che fanno ormai parte della vita quotidiana. … oggi la magia, anche se assolve una funzione consolatoria e talvolta sortisce effetti psicosomatici non trascurabili, pure spinge i veggenti e i loro clienti in regioni nebulose di menzogne condivise, che nulla hanno a che fare con la spiritualità. Incapace di pensare al mistero, la magia odierna pretende di dissolverlo intervenendo sulla realtà con riti, cerimonie, talismani, sortilegi che legittimano nel mago e nei suoi seguaci una bugiarda onnipotenza. … La visione energetica della realtà che fa riferimento a fluidi, vibrazioni,  potenze o forze occulte, crede di potersi uniformare alla visione scientifica della realtà. … Gli esoterici e gli occultisti nostrani sono materialisti nel senso più profondo della parola: ciò che è a loro più lontano è il concetto di trascendenza. Nelle loro visioni del mondo si esercita il trionfo del binomio materia-energia del mondo fisico: parlano di corpi materiali via via più sottili di cui lo spirito sarebbe il più rarefatto; parlano del potere della mente che è energetico, magnetico, parlano del fluido che esce dalle mani e spesso lo confondono con le onde elettromagnetiche. … L’occultismo è diventato una sorta di religione pop, buona per tutte le stagioni. … Non ho nulla contro la democratica diffusione del sapere occulto: quello che mi preoccupa è l’ignoranza. »
Viene in mente la cosiddetta “sindrome di onnipotenza del rabdomante” per la quale chi crede di “indovinare” la presenza di acqua nel terreno o di patologie nelle persone per un “dono” ricevuto dal divino, pensa di non poter mai sbagliare e non accetta alcun tipo di verifica al suo operato invocando sempre un cambiamento nelle cose esterne cercate (acqua, patologie) a scusare la differente posizione trovata o la differente diagnosi fatta in momenti successivi sullo stesso posto o soggetto, fino a quando l’errore diventa evidente (lo sbaglio dell’indicazione di un pozzo, l’errore nella diagnosi alla luce degli esami clinici) e la verifica emerge da sé. Allora il radiestesista onnipotente non sa più cosa fare. Crede di essere stato abbandonato dal “potere” o dal “dono” magari perchè ha chiesto dei soldi in cambio della sua prestazione, dunque teorizza che queste pratiche devono essere fatte senza chiedere nulla, ma poi all’uscita dello studio pone un piatto dove il cliente può mettere la sua offerta spontanea. Tutto il suo pensiero e il suo agire non ha alcun riferimento al comportamento professionale, alla deontologia, ma è totalmente interno al pensiero magico.
L’autrice continua: «La magia si presenta come un’ideologia e una prassi che ha lo scopo di dominare le forze della natura (persone comprese) servendosi di apposite cerimonie. … l’idea fondamentale che l’essere umano possa condizionare, con pratiche adeguate, la realtà esterna è il punto costitutivo e fondante delle credenze magiche. … il punto fondamentale, il centro di tutte le ricerche e le preoccupazioni è acquistare per l’uomo un sapere che sia Potenza. »
È difficile non riconoscere che questo centro della ricerca umana si è trasformato nel mondo contemporaneo nella tecnocrazia, cioè nel potere dato dalla tecnologia; quindi scienza e tecnologia contemporanee sono riuscite laddove la magia non riusciva, o non riusciva più.
«… Per il pensiero simbolico … un oggetto non è mai semplicemente se stesso: è anche segno o ricettacolo di qualcos’altro, di una realtà che trascende il livello d’essere dell’oggetto.»
Sulla concezione della natura io condivido l’ipotesi scientifica di Lovelock sul pianeta vivente. Inoltre credo che i filosofi greci presocratici si esprimessero in termini “poetici” per dire che nella natura vi sono campi invisibili di polarità opposta, campi che ora noi conosciamo bene e chiamiamo elettrico e magnetico.
Rispetto al significato simbolico, invece l’autrice indica uno degli assiomi del pensiero magico moderno, che si esprime principalmente nella pubblicità commerciale e nell’imbonimento politico delle masse; una spirale disegnata sul cartoncino non è un semplice cartoncino con il disegno di una spirale, ma come simbolo depositario di un potere trascendente diventa un potente “strumento antidisturbo” che annulla tutte le “onde negative” (che sta per “nocive”) presenti nella casa, che siano prodotte da scorrimenti d’acqua sotterranea o da antenne radiobase è lo stesso.
Questo è il pensiero magico; una struttura di pensiero che non ha nulla a che vedere con il pensiero “olistico” che sa essere scientifico.
Tornando alla magia: «Le operazioni magiche appaiono miracolose perchè le loro cause sono note all’operatore e ignote allo spettatore: non a tutti è dato di conoscere la natura e di dominarla. … Sia il selvaggio che l’uomo civilizzato sanno che esiste l’inesplicabile. L’inesplicabile può frustrare gli sforzi e rendere vana ogni misura di sicurezza come accade sia ai Papua che agli Europei. Allora e solo allora l’uomo si rivolge alla magia. L’uomo ha la sensazione di poter fare qualcosa anche per lottare contro l’inesplicabile, contro quelle forze misteriose di cui nessuno di noi conosce la portata. … l’atto magico è, al di là delle stesse intenzioni coscienti del soggetto, l’espressione di un desiderio in termini simbolici.»
Nel nostro piccolo l’ “inesplicabile” è dato dall’elettromagnetismo naturale (e per moltissima gente anche da quello tecnico, vista la poca conoscenza della fisica anche tra i ceti colti) e proprio questa “ignoranza” permette l’apertura verso il pensiero magico.

Come funziona il pensiero magico
Le spiegazioni dell’autrice sono davvero illuminanti poichè dimostrano che se in un ambito sociale si costituisce un gruppo di “credenti” in una determinata cosa (attualmente questo avviene soprattutto al fine di vendere qualcosa, oggetto o idea), ad esempio i credenti nell’effetto schermante degli strumenti antidisturbo, questo gruppo diventa un ambiente abbastanza chiuso in cui tutti i membri confermano quanto asserito dai leader o dai creatori del gruppo, impedendo qualsiasi critica o smentita che provenga dall’interno e facendo scudo anche verso le critiche esterne (in genere trovandosi dei protettori potenti e influenti o utilizzando i media). Questo atteggiamento è fondamentale per continuare a “credere”, ad esempio per continuare a credere che gli strumenti antidisturbo schermino i campi elettromagnetici a dispetto delle evidenze cliniche che dimostrano la permanenza dei disturbi, realtà conosciute all’esterno del gruppo ma non accolte nel pensiero del gruppo.
Perciò il venditore, come lo sciamano o il religioso, continua infaticabile la sua opera di proselitismo e di raccolta di accoliti per aumentare i membri del gruppo e riparare alle eventuali fuoruscite.
Chi all’interno del gruppo realizzasse di essere stato manipolato e volesse portare un pensiero critico, ad esempio il fatto che le leggi della fisica contraddicono la credenza negli strumenti antidisturbo rispetto ai campi elettromagnetici tecnici (piastrine, coccinelle, riequilibratori) verrebbe trattato come un traditore, come un pericoloso elemento deviante e potenzialmente disgregante del gruppo perciò sarebbe violentemente attaccato dai capi con ogni mezzo, denigrato, svilito, indicato ai membri del gruppo come l’essere più spregevole. In tal modo il soggetto critico potrebbe solo fuggire o soccombere. Così si mantiene integra la credenza che tiene legato il gruppo. È un sistema di pensiero e di vita ancora molto presente non solo nelle sette, ma anche nelle piccole realtà della periferia italiana, dove tutti si conoscono.
L’autrice spiega: «Due sono gli assetti formali dell’universo magico: la formulazione di un sistema articolato di messaggi (basati sul simbolo) e la possibilità di comunicare, nell’ambito del gruppo sociale, il proprio messaggio simbolico. … Dietro all’azione magica c’è tutto un gruppo presente in ispirito … l’intero piccolo gruppo si mette in movimento quando è in atto un processo magico … in ogni caso la magia vive finché si ha una collettività o un gruppo che ha fede in essa. Tale dimensione sociale colloca i fatti magici nell’ambito della comunicazione. … L’atto rituale nel suo complesso insieme indica contemporaneamente speranze, desideri e determinazioni: io credo e spero che bruciando i capelli di un uomo, questo morirà, … faccio questa azione sapendo che la persona interessata lo saprà e ne sarà molto turbata e forse si ammalerà davvero. … La magia e l’empirismo risiedono in due ordini diversi di organizzazione della realtà, non nello stesso ordine. … la magia appartiene all’ordine del simbolico: le sue credenze, i suoi riti, le sue pratiche hanno senso solo all’interno di un universo semantico chiuso e delimitato. … La sua morfologia e la sua sintassi si basano su una struttura immanente che postula l’esistenza di forze occulte benefiche e malefiche  … solo su un tale postulato si possono appuntare le critiche di carattere contenutistico. Il postulato dell’esistenza di forze magiche è dato a priori, … è ritenuto vero una volta per tutte. La verifica è un postulato tipico della scienza, non del pensiero magico. Nelle società tradizionali chi si sentiva vittima di una fattura[1] cadeva in uno stato di ansia profonda che molto spesso scatenava forme patologiche di tipo psicosomatico … in quella sfera ancora poco nota che è al limite tra il somatico e lo psichico. … la persona stregata, oggetto di timori, di riti di espiazione e di tabù, non resiste alla dissoluzione della personalità sociale a cui segue la disintegrazione psichica. Così funziona la morte per il maleficio vudù nella cultura haitiana, così funzionano i sortilegi nelle culture originarie australiane. »
All’estremo limite, in questi comportamenti per me si può vedere una forma mascherata di sacrificio umano di cui tutti erano partecipi credendo che il sacrificio del predestinato riconciliasse il mondo spirituale-divino con il gruppo umano. Infatti in ogni cultura sono testimoniati gli amuleti[2] da portare addosso contro i mali di vario genere in modo da tentare di restare immuni dall’essere destinati al sacrificio, in quanto la credenza che l’amuleto avesse questo potere era condivisa dal gruppo tanto quanto quella dell’effetto della “fattura”.
In genere lo stesso personaggio che fabbricava gli amuleti faceva anche le fatture sostenendo che i suoi amuleti erano più potenti delle fatture degli altri come lui e che le sue fatture erano più efficaci di quelle degli altri come lui. È un atteggiamento purtroppo ancora molto, troppo, familiare a chi si occupa di rabdomanzia o radiestesia.
Con il pensiero scientifico invece si può vedere in questo meccanismo “fattura-amuleto” la conferma dell’effetto placebo, cioè che chi ritiene di essere protetto da simboli o da oggetti magici (amuleti) può momentaneamente riequilibrarsi e migliorare la risposta immunitaria, ma il beneficio dovuto all’effetto psicologico di rassicurazione inconscia ha una durata molto limitata e non è affatto risolutivo delle eventuali patologie. Il Forschungskreis Für Geobiologie fondato dal dr Ernst Hartmann sulla base di più di quarant’anni di esperienza sostiene che anche il miglioramento asserito da persone che hanno acquistato una stuoia ergo_biostar mterasso schermante copia o un “oggetto antidisturbo” convinti di schermarsi dagli effetti dell’elettromagnetismo si può sicuramente definire un “effetto placebo”, che non supera i tre mesi di durata, dopo i quali la persona si rende conto che sta male come prima, o peggio, e allora chiama un altro “mago” (travestito da geobiologo) ritenuto più potente del precedente per farsi dare un rimedio più efficace sotto forma della stuoia o dello strumento antidisturbo messo a punto da costui.
La gerarchia di potenza che all’interno del gruppo viene attribuita ai “grandi sacerdoti” è dovuta a molti fattori tra i quali attualmente i più importanti sono comparire nei media, aver scritto molti libri e essere nelle grazie di divi o personaggi famosi.
Proseguendo l’autrice afferma: «Personalmente ritengo, come Levy-Strauss, che il potere della magia risieda nell’efficacia simbolica della sua ritualità. … la magia e la sua capacità operativa sono legittimazioni simboliche collettive. … Tali azioni rituali partono dal presupposto che nell’universo della magia si muovano forze misteriose che circolano incessantemente sotto la struttura apparente delle cose … i loro flussi circondano le cose e gli uomini anche se pochi ne conoscono la vera natura.  … Esistono secondo il pensiero esoterico spiriti esterni all’anima che con essa hanno un rapporto privilegiato, gli “spiriti guida” dei nativi americani, ovvero il genio della tradizione latina arcaica. Tale entità misteriosa nell’Islam è chiamata “colui che è sopra la spalla”. Spirito-guardiano per gli africani nei culti di possessione.» leggendo queste parole si può riflettere sul fatto che per la maggior parte dei rabdomanti e dei geobiologi che vendono stuoie o strumenti antidisturbo l’analisi della stanza (o del sito in generale) sia ridotta appunto ad un “rito” necessario per indurre le persone all’acquisto e sia eseguita spesso ripetendo i gesti in modo meccanico senza alcuna reale ricerca e percezione delle zone di disturbo (ho avuto personalmente occasione di assistere a una cosa del genere); infatti per questa parte della “vendita” è chiesta un’ “offerta” di pochi euro, considerandone appunto la mera funzione “rituale”, mentre l’oggetto da vendere di solito ne costa qualche migliaio.
In questa citazione si può intravvedere anche una spiegazione del fatto di attribuire un potere magico a cristalli, oggetti strani, disegni e forme, ecc. e una possibile spiegazione delle frequenti indicazioni date da rabdomanti, radiestesisti e pranoterapeuti permeati dal pensiero magico riguardo a spiriti – spesso definiti nocivi – che stanno dietro le spalle o appollaiati sulle spalle delle persone. Potrebbe facilmente trattarsi in realtà del campo biodinamico della persona stessa che il “sensitivo” intravede ma, utilizzando il contesto concettuale magico, scambia per uno “spirito” autonomo invece di capire che si tratta del campo elettromagnetico emesso dalla persona stessa (ho personalmente ascoltato la richiesta di aiuto di una persona che era stata terrorizzata dalla “diagnosi” di avere su una spalla un’entità negativa che le succhiava l’energia, guardandola bene e descrivendole quel che vedevo si è capito che l’entità altro non era che il suo biocampo, un po’ più esteso dalla parte di quella spalla).
Rispetto ai talismani l’autrice fa riferimento a due grandi uomini del passato che erano anche astrologi ed alchimisti «Nel 1479 Marsilio Ficino pubblicò un testo intitolato “Libri de vita”, nel quale raccomandava l’uso di immagini per attirare influenze benefiche … cent’anni più tardi Giordano Bruno adottò la stessa tecnica con grande entusiasmo. Egli proponeva diverse immagini positive del sole … figure simboli della natura solare: meditando su di esse l’influsso del pianeta poteva essere guidato entro la personalità umana. Tutta la magia dei talismani[3]si basa sull’idea che le forze planetarie possano essere dominate concentrandosi sui rispettivi simboli. »
I talismani sono in pratica dei simboli in grado di modificare positivamente chi li osserva, e noi sappiamo che questo avviene per associazioni psicologiche fatte dall’osservatore, non per l’influenza di “influssi” emanati dal talismano stesso. Si può così capire meglio l’idea magica che simboli e figure modifichino la realtà esterna, idea falsa ma usata molto di frequente proprio nell’ambito della geobiologia “di mercato” per affermare che la disposizione di questi oggetti (dai simboli più stravaganti alle piramidi con emissioni elettromagnetiche) nella casa produce effetti sull’ambiente di vita modificandolo in positivo. Questa osservazione ci può illuminare molto sulla reale caratteristica magica di modi e pensieri propri sia al mondo della vendita e della pubblicità in generale, sia al mondo della radiestesia-rabdomanzia e quindi fortemente caratteristici dell’ambiente in cui questi due mondi si fondono, e cioè quello della produzione e vendita di “oggetti antidisturbo” (come li chiamano in Germania) che dovrebbero “schermare” dai campi elettromagnetici naturali e tecnologici, considerati a questo punto come un “moderno malocchio”.
Cerchiamo di far uscire l’ “adulto che è in noi” dal nascondiglio dove sembra celarsi e lasciamo ai venditori le cose inutili.
Per concludere, una frase davvero poetica e suggestiva di D.H. Lawrence riportata dall’autrice: «D.H. Lawrence, molto più suggestivamente degli esoterici di oggi, afferma: “noi e il cosmo siamo uno. Il cosmo è un  vasto corpo vivente del quale siamo ancora parte. Il sole è un grande cuore i cui palpiti si diffondono nelle nostre più sottili vene. La luna è un grande lucente centro nervoso che di continuo ci trasmette le sue vibrazioni. Chi conosce il potere che hanno su di noi Saturno e Venere? Deve essere un potere vitale che si increspa squisitamente attraverso il nostro essere, senza posa. E se noi rinnegassimo Aldebaran, esso ci ferirebbe con le infinite stoccate della sua spada.»

Note:

[1]Fattura: azione rituale volta a nuocere… si basa sulla “magia simpatica” per cui il nemico è colpito in effigie, e sulla magia “contagiosa” per cui il rito si attua su parti (capelli, unghie, peli) o vestiti della persona.  Esistono poi numerosi riti apotropaici volti a disfare la negatività delle fatture.

[2] Amuleto: oggetto della più svariata foggia e natura da portare addosso o tenere in casa contro il malocchio, le fatture, la negatività di ogni genere e per propiziare la buona sorte. Gli amuleti naturali possono essere ricavati da animali, da vegetali come piante sacre e da minerali come metalli nobili e pietre preziose il cui colore preserva da mali diversi. Esistono inoltre numerosi amuleti artificiali come sonagli, manine, falli (il fascinum delle matrone romane), astucci con formule magiche, incantesimi e nomi divini.

[3] Talismano: dal greco telesma, rito. Oggetto decorato con disegni o figure, cui si attribuisce potere magico. Il talismano, spesso dalla natura misteriosa, ha un potere attivo-realizzativo e non va confuso con l’amuleto che ha invece il potere passivo di allontanare il “male”