Ischia, guida “percettiva” al percorso da Sant’Angelo a Serrara – Prima parte: presentazione del percorso e link alla stampa della scheda per i punti di percezione

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GEOLOGIA PERCETTIVA A ISCHIA —
PASSEGGIATA DA SANT’ANGELO A SERRARA: UN PERCORSO PERCETTIVO —

di Pier Prospero, Geobiologische berater del Forschungskreis für Geobiologie “dr. Ernst Hartmann” di Waldbrunn (Heidelberg) —

PRIMA PARTE – PRESENTAZIONE DEL PERCORSO  —

s angelo-serrara 2-034 Il percorso pedonale che congiunge Sant’Angelo a Serrara è conosciuto da chiunque sia stato almeno una volta a Sant’Angelo, l’unico borgo di Ischia in cui non possono passare le automobili, posto in una bellissima posizione all’estremo sud dell’isola.
La frazione si compone di due zone, una sul mare col porticciolo e una a monte, detta “Madonnelle”, con la chiesa.
Da questa parte alta dell’abitato inizia il sentiero che porta a Serrara con un dislivello di circa 300 metri.
Si tratta di due chilometri di salita a tornanti in mezzo a fiori e piante di ogni tipo, anche rare, con panorami stupendi verso il mare e, a monte, rocce vulcaniche impressionanti per dirupi, spaccature e colorazioni.
La frequentazione di queste zone è attestata fin dall’ottavo secolo a.c. da parte di coloni greci mentre la formazione dei sentieri che congiungono il mare e le sorgenti termali ai villaggi alle pendici dell’Epomeo è attestata al quarto secolo a.c., può essere quindi che il percorso di cui parliamo sia davvero molto antico.
Nel 1937 il percorso è così descritto: “dalla scorciatoia mal tracciata ed erta di masse di lava, di ciottoli e di asperità nel terreno, una vecchietta reca il messaggio fin giù a Sant’Angelo e ritorna, infaticabile, per lo stesso ripido sentiero1.
La prima volta che mi sono recato a Sant’Angelo di Ischia per una vacanza, molti anni fa, il vecchio sentiero era stato da poco pulito, pavimentato e provvisto di luci per cui era possibile andarci anche di sera ed era diventato una passeggiata suggestiva e romantica. Purtroppo la mancanza di manutenzione e l’incuria più totale di questi anni lo rendono ora privo di illuminazione, a tratti franato e impervio, difficile in alcuni punti; in compenso adesso si ha l’impressione di essere immersi in una selva di piante con dei fiori stupendi che, dato che nessuno taglia l’epanorama dal Floreana copiarba e per via della molta energia ceduta dal terreno, crescono eccezionalmente rigogliosi.
E sicuramente è comunque un po’ meglio di com’era nel ’37.
Il “premio” per chi affronta la salita è il belvedere di Serrara da dove si vede la costa da Capo Grosso (dopo i Maronti) fino a Capo Negro a ovest. Inoltre al bar ci si può gustare una spremuta fresca ottima e abbondante.
La conformazione geologica e le spinte tettoniche dovute al vulcanismo e alle faglie, in questa zona sono particolari e “forti”, provocano quindi sensazioni visive, ma anche percettive, particolari e intense ed anche questo è un bel “premio”.
s angelo-serrara 1Dopo averlo percorso innumerevoli volte negli anni, confrontando con mia moglie le sensazioni che avvertivamo via via salendo, ho finalmente pensato al sentiero come ad un “percorso percettivo” di quelli che periodicamente proponiamo come Istituto GEA per far capire cosa sia lo “scambio energetico” tra il terreno e le persone.
L’ho quindi ripercorso più volte prendendo nota sul mio “moleskine” delle sensazioni provate e delle percezioni relative alle spinte tettoniche, appunti che sono poi diventati questa “guida” un po’ particolare.
Sono convinto che molti tra i visitatori di Sant’Angelo a Ischia abbiano un’idea abbastanza chiara di cosa sia la rabdomanzia, mentre forse anche tra loro è ancora poco conosciuta la percezione e la valutazione geobiofisica del terreno, peculiarità dell’Istituto GEA. Rinviando chi volesse approfondire questa tematica ad altri articoli di questo sito in cui questa materia è affrontata esaustivamente, riassumo molto brevemente di cosa si tratta: la percezione geobiofisica è una facoltà umana sviluppata in vari gradi nelle persone; alcuni hanno una vera e propria ipersensibilità che li mette in grado di accorgersi subito e in modo chiaro delle variazioni di informazione che gli arrivano attraverso il campo magnetico terrestre o attraverso altri campi elettromagnetici tellurici, quindi possono fare da apripista e introdurre anche gli altri alla percezione di questi messaggi della Terra, non più segreti, inviati dall’ambiente geofisico in cui ci si trova.
Non vi è nulla di magico o di esoterico nella percezione geobiofisica, vi è solo la consapevolezza che la Terra comunica attraverso messaggi elettromagnetici che se ascoltati e decodificati rendono piena e completa la fruizione dell’ambiente e possono trasformare una passeggiata come questa in un’esperienza “totale” che non si dimenticherà facilmente, recando una grande soddisfazione nell’averla compiuta.
L’intento, nel descrivere il sentiero come “percorso percettivo”, è quello di mettere a disposizione di chi fosse curioso rispetto a questa inusuale esperienza una piccola “guida energetica e percettiva” al percorso in modo che lo possa fare con l’attenzione alle informazioni energetiche ricevute dall’ambiente anche se materialmente non è presente uno di noi dell’Istituto GEA a guidare i partecipanti come avviene di solito nei nostri seminari di Geologia Percettiva.
Più precisamente l’idea sarebbe di percorrere una prima volta il sentiero andando a Serrara senza aver letto questa “guida”, ma solo in silenzio, concentrandosi sulle sensazioni fisiologiche ed emotive che si provano via via che si cammina.

ci si annotano le percezioni copiaIL METODO:
Per prima cosa si dovrebbe scaricare
dal download della home page la scheda redatta per poter annotare le sensazioni ai punti di percezione , tenerla con sè camminando e  fermarsi nei punti indicati per segnare, tra quelle proposte sulla scheda, la situazione che più si avvicina a quella che si sta vivendo, oppure annotarvi quanto si è percepito, compresa la variazione degli stati d’animo.
Poi
, solo quando si è arrivati alla fine del percorso e si è seduti comodi, si dovrebbe leggere la nostra “guida” e confrontarne le spiegazioni ai vari punti di percezione per verificare quali sono le cause delle percezioni e delle variazioni nel benessere e nello stato d’animo che si sono provate.
Perché la passeggiata diventi un vero e proprio percorso percettivo si deve camminare in silenzio, assorti nel cercare di percepire le minime variazioni del proprio respiro dovute alla tensione o al rilascio del diaframma, la maggiore o minore fatica fatta salendo rispetto alla pendenza, le eventuali tensioni e distensioni dei muscoli che interessano le proprie eventuali parti dolenti (vertebre cervicali, muscoli facciali, schiena, ginocchia, ecc.).
Inoltre si dovrebbe camminare con le ginocchia lievemente flesse e le gambe non rigide, sorreggendosi sui muscoli e non sulle ossa.
Per capire bene gli effetti del diverso scambio energetico ci si dovrebbe conoscere un po’, nel senso di conoscere la propria circolazione energetica, ma anche se fosse la prima volta che si pensa alla propria circolazione energetica non ci saranno molti problemi a percepire almeno i cambiamenti più vistosi.

terrazza arrivo casa Garibaldi copiaCome punto di partenza del percorso percettivo ho scelto Casa Garibaldi (punto A) poiché è dove alloggio in vacanza e di solito inizio da lì la passeggiata, ma come punto di incontro e di inizio può andare benissimo anche il vicino slargo all’incrocio tra la via che sale e quella che si apre con l’indicazione “Monte Zunta”, dove c’è il negozio di alimentari “Da Tina”.

Il percorso percettivo finisce al “belvedere” di Serrara in corrispondenza del bar “Floreana” (punto B).
Serrara ha uno dei più spettacolari belvedere dell’isola di Ischia, che si affaccia su Sant’Angelo e verso Forio con scorci panoramici sul Vesuvio, sulla costiera sorrentina con Punta Campanella e su Capri.

Schermata 09-2457273 alle 22.19.20Detto questo, si prende la scheda, una penna, e si parte.

La scheda si stampa da qui

All’inizio del percorso si deve porre attenzione alla respirazione e al proprio grounding per prepararsi alla percezione.  Ci si mette quindi nella posizione di grounding iniziale con le gambe aperte alla larghezza del bacino, le ginocchia lievemente flesse, i piedi paralleli.
In questa posizione si fanno alcune respirazioni in questo modo: inspirando si scende un po’ sulle ginocchia; espirando ci si rialza stendendo le gambe senza arrivare a tenderle. Si ripete almeno tre volte.
Poi si annota il proprio stato iniziale (le risposte possono essere più di una).
Occorre dire che nel contattare la stessa situazione energetica alcune reazioni di malessere o benessere possono essere inverse nelle due tipologie in cui si dividono grossolanamente le persone secondo la Medicina Costituzionalistica, cioè il tipo picnico (corporatura larga e corta, mani larghe e dita grosse) e il tipo leptosomico (corporatura allungata e sottile, mani lunghe e dita affusolate) e se si ha la tendenza alla pressione alta o alla pressione bassa, perciò se fate il percorso1 panorama dal sentiero copia 2 in compagnia alcune risposte sulle varie schede potrebbero essere differenti, soprattutto nei punti più “forti”.
Buona passeggiata “percettiva”.

Dopo aver finito il percorso, scheda alla mano, ci si legge la Seconda parte con la spiegazione dei motivi geologici ed energetici delle percezioni e si confrontano le spiegazioni con quanto ci si è annotato durante il percorso.