Il dr Ernst Hartmann: insegnamenti e ricerche nell’ambito della Geobiologia moderna

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di Günter Engelhardt del Forschungskreis für Geobiologie “dr. E. Hartmann” e. V. —

il dr Ernst Hartmann

Ebbi modo di conoscere il dott. Hartmann diventando suo paziente nell’anno 1965. Nel Dicembre 1966 era nato il nostro primogenito. Non dormiva tranquillo nella sua culla nemme­no dopo essere stato allattato e cambiato; strillava sempre. Proprio in questa circostanza mia moglie ed io avemmo modo di fare una singolare esperienza con il dott. Hartmann. Egli arrivò con la sua bacchetta da rabdomante e rilevò che la culla era posizionata su una zona disturbata. La spostò in una zona non disturbata e nostro figlio Andreas dormì finalmente tranquil­lo.
In qualità di giovane ingegnere nutrivo naturalmente i miei dubbi sulla questione; così, non appena il dott. Hartmann se ne fu andato, spostai ripetutamente la culla al suo vecchio posto. Ogni volta poco tempo dopo nostro figlio ricominciava a strillare: se spostavamo nuovamente la culla, cessava. Questa fu l’esperienza illuminante che mi portò a far parte del Centro di Ricerca (Forschungskreis) fondato dal dottor Hartmann.
Nel 1948 il medico Ernst Hartmann e suo fratello Robert fecero la prima esperienza con la bacchetta, che li affascinò entrambi. A partire dal 1948 il dott. Hartmann, allora medico condotto in un comune di campagna, si confrontò nel suo ambulatorio con problematiche legate all’irradiazione terrestre.
In base alle sue osservazioni esiste un legame tra irradiazione terrestre e malattie. In questo modo introdusse il concetto di “geopatologia”.
Nel 1951 fufondato un Gruppo di Lavoro sulle geopatologie, dal quale poi nel 1961 si sviluppò il Centro di Ricerca per la Geopatologia (Forschungskreis für Geobiologie), di cui il dottor Hartmann fu presidente e successivamente presidente onorario fino al suo decesso, avvenuto il 23 Ottobre 1992.
Nel 1967 egli iniziò la pubblicazione della rivista “Wetter-Boden-Mensch” WBM (Tempo atmosfe­rico, Terra, Uomo). WBM informa tutti i soci e le persone interessate sui risultati di ricerche scientifiche, di seminari e convegni, nonchè sull’attività dell’associazione.
Da rabdomanti esperti e più anziani di lui, Hartmann imparò che “una zona cancerogena” è un incrocio multi­plo di fasce disturbate, in cui è presente acqua nel sottosuolo, oppure si rileva la presenza di acqua in frattura e di una faglia.
Più avanti scoprì che nelle zone cancerogene si può trovare anche un incrocio del reticolo energetico globale, chiamato “Rete di Hartmann”.
Questo sistema di fasce energetiche larghe 21 cm ora è noto in tutto il mondo. In Europa centrale le misure delle sue maglie sono di circa 2 per 2,50 metri. Questa rete energetica globale ha degli effetti biologici particolarmente evidenti laddove le sue pareti si incrociano tra loro.
In qualità di medico il dr. Hartmann aveva un vantaggio rispetto agli altri radiestesisti: quel­lo di poter osservare attentamente i propri pazienti e riscontrare i successi e fallimenti dei rimedi e dei provvedimenti che aveva consigliato. Nacque in questo modo l’osservazione della “reazione da cambiamento”. Si tratta della reazione che si può riscontrare trasferendo il paziente da una zona geopatogena ad una neutra spostando il letto nelle immediate vicinanze. Questo trasferimento a volte non è affatto privo di rischi e dovrebbe essere tenuto sotto controllo.
Il dr. Hartmann coniò anche il termine “sensibilizzazione da luogo” per indicare l’effetto della permanenza in zone geopatogene, e attraverso un’attenta osservazione si rese conto che nell’uomo possono trascorrere fino a due anni prima che l’organismo reagisca in modo evidente a zone geopatogene e sviluppi delle malattie. La sensibilizzazione da luogo avviene oggi più rapidamente di una volta: la causa è da imputarsi ad un aumento degli agenti stressanti, come ad esempio l’elettrosmog, le tossine e numerosi veleni ambientali. Secondo il dott. Hartmann questa sensibilizzazione da luogo permane per tutta la vita e la si può verificare osservando, ad esempio, le reazioni immediate di un soggetto che fa ritorno alla casa paterna.
Nel Gruppo di Ricerca, oltre al sempre efficace provvedimento di spostare il letto, se ne tentarono anche altri. Si tentò l’impiego di farmaci omeopatici tratti da sostanze che hanno in qualche modo una correlazione con le zone disturbate, come per esempio l’acido formico, il veleno delle api, le ortiche, il vischio …
Destò molta apprensione la constatazione del dott. Hartmann che dopo la sua personale ricerca affermò che gli apparecchi antidisturbo influenzavano solo le persone con un effetto placebo, e non l’ambiente.
A partire dalla fondazione del Gruppo di Lavoro furono condotti esperimenti per trovare l’agente geopatogeno. Si provò di tutto: furono svolti esperimenti biologici con piante, con cavie e topi. Vennero eseguite misurazioni biofisiche, soprattutto col georitmogramma.

georitmogr Hartmann copia

georitmogramma di pugno del dr Hartmann

Successivamente furono ese­guiti esperimenti geofisici, misurazioni della conduttività del terreno, dell’intensità del campo magnetico terrestre ecc. Esperimenti decisivi nella ricerca dell’agente geopatico furono condotti dal dott. Hartmann nel 1954 su migliaia di eritrosedimentazioni (VES) esaminate in corrispondenza degli incroci delle fasce energetiche del reticolo globale e in luoghi definiti neutri. Nel corso di questi esperimenti si verificò il fenomeno inspiegabile per cui le eritrosedimentazioni risultavano alterate solo in determinati periodi e in concomitanza con particolari cambiamenti meteorologici. Con grande stupore del dott. Hartmann, si riscontrava da un lato una VES accelerata in concomitan­za con l’arrivo di masse di aria fredda, mentre si osservava un evidente rallentamento della velocità di eritrosedimentazione quando arrivavano masse di aria calda.
In altri esperimenti, condotti negli anni 1969-1980, si procedette ad una sistematica misurazione della radiazione gamma o rispettivamente della radiazione nucleare presente nelle stes­se zone.
Durante la ricerca dell’agente geopatogeno il dott. Hartmann e i suoi collaboratori capirono poco a poco che si doveva trattare o di un effetto di sommatoria o di una interferenza, oppure di un avvenimento che si presenta solo in determinate situazioni e in tal caso (come agente geopatogeno) provoca repentini disturbi nel sistema biologico, che conducono a vere e proprie malattie e possono essere curati o, viceversa, cronicizzarsi.
Secondo Hunecke (il padre della terapia neurale) la guarigione può essere un fenomeno fulmineo, secondo Hartmann lo può essere anche la malattia.
Si può osservare questo fenomeno in modo molto spettacolare durante l’applicazione di impulsi a bassa frequenza. Abbiamo da un lato un avvenimento atmosferico che, come già osservato in precedenza, provoca in certi luoghi degli evidenti cambiamenti nelle sostanze colloidali (gelatina, proteine, plasma sangui­gno). Nell’uomo questo avvenimento atmosferico si esprime spesso come sensibilità ai cambiamenti meteorologici, come meteoropatia accompagnata da dolori muscolari, gonfiori articolari ecc. In quei casi in cui le perturbazioni meteorologiche causano malattie localizzate o crampi ed altro ancora vi è stata una precedente sensibilizzazione degli organi colpiti attraverso l’irradiazione di una zona geopatoge­na.
Secondo il Dr. Hartmann sono necessari due fattori per far insorgere una malattia: la zona di disturbo e il fronte armosferico (sferics); egli descrisse questo fatto come “avvenimento geoatmosferico”.
Per il dott. Hartmann, nella sua funzione di medico, era di primaria importanza la ricerca di posti appropriati, da potersi localizzare con precisione e ripetutamente, in modo da poter allontanare i malati dalle zone disturbate e dagli incroci del campo reticolare. La ricerca di luoghi ottimali è un problema che ha affrontato di conseguenza.
Il dott. Hartmann, dall’alto della sua esperienza, ci mette in guardia da emissioni apparentemente non nocive perchè destrogire, oppure dal demonizzare tutto ciò che è levogiro. Secondo la sua teoria la vita è composta da polarità, cioè da componenti destrogire e levogire.
Secondo il dott. Hartmann non c’è un modo per sanare un luogo in cui dormire, l’unica possibilità è quella di cambiare zona, o sce­gliere un luogo il più possibile non disturbato. Per lui non esistono apparecchi antidisturbo in grado di eliminare le zone geopatoge­ne oppure di proteggere le persone dalle malattie e far diventare quindi superflua ogni assi­stenza medica.
Con il georitmogramma si possono riscontrare le zone geopatogene perchè in loro corrispondenza la resistività cutanea della persona esposta conti­nua a variare e la resistività corporea aumenta. Un posto sano per dormire e per soggiornarvi provoca una resistività bilanciata, che tende sempre al minimo.
Per prevenire danni ambientali provocati degli influssi cui si è esposti in casa e in particolare nella camera da letto, il dott. Hartmann proponeva alcune semplici regole da rispettare nella costruzione delle case: un’attenta ispezione del sottosuolo per individuare le zone geopatogene dovute a scorrimenti sotterranei d’acqua, faglie, fratture della roccia, ecc. Le strutture simmetriche delle fasce di disturbo possono essere disposte in modo più favorevole all’arredamento se la costruzione è orientata in direzione est-ovest o nord-sud. In questo caso le strutture patogene della rete globale, che alla nostra latitudine misurano circa 2 per 2,50 metri, possono in buona parte essere fatte combaciare con i muri divisori. In grandi camere da letto (in futuro dovranno assolutamente essere costruite così) è perciò possibi­le disporre i letti nel modo migliore. Se le fasce del campo reticolare corrono invece diagonalmente, formando un angolo di 45°rispetto ai muri, ad es. nel caso in cui si sia edificato in direzione nord-ovest oppure sud-est, si vedrà che è praticamente impossibile uscire dalla piccola unità di misura di 2 m per 2,50 m.
I letti in questo caso dovrebbero essere collocati asimmetricamente, ma ciò spesso è praticamente impossibile da attuare.
Se possibile i letti non dovrebbero essere ad incasso. L’ideale sono i letti leggeri che possono essere spostati senza alcuna fatica. È consigliabile scambiarsi i posti in cui si dorme, anche in diverse stanze, perché così non si verifica la pericolosa sensibilizzazione da luogo. Bisogna diventare migratori all’interno della propria casa.
Il dott. Hartmann era convinto che si possano produrre e utilizzare materiali che non provocano alcun disturbo al sistema di regolazione elettrica dell’uomo, cioè che non ren­dono patogeno l’ambiente.n che misura in futuro saranno ancora disponibili legno, fibre naturali, lana, seta e altri materiali che non disturbano l’organismo, è un’altra questione.
Egli sosteneva la necessità di promuovere e far sovvenzionare dallo Stato accurate ricerche, da condurre in istituti indipendenti, in modo che la ricerca scientifica sui sistemi biologici potesse finalmente decollare.
Riteneva che particolare attenzione avrebbe dovuto essere dedicata al tempo atmosferico, al luogo, alla costituzione e alla condizione reattiva del soggetto, alle peculiarità del luogo in cui si opera.
Non da ultimo, secondo lui dovevano essere condotte anche ricerche sul comportamento degli animali in riposta ai modi di costruzione ed ai materiali edili impiegati.
I campi elettrici e magnetici alternati dovrebbero essere ridotti al minimo quando sono dovuti ad impianti elettrici domestici, visto che sui disturbi esterni di questo genere purtroppo non possiamo esercitare alcuna influenza. … Anche il problema del riscaldamento può essere risolto senza spreco di energia e senza provocare disturbi ambientali.
Il dott. Hartmann ravvisava però potenziali danni futuri alla salute a causa dei forsennati tentativi di rispar­miare energia mediante specifici materiali isolanti. Con ricerche mirate si dovrebbe tentare di sviluppare materiali per l’edilizia con cui minimizzare la nocività. Ad esempio è possibile ridurre gli effetti negativi del cemento mettendo in opera pannelli di fibra di legno. Il georitmogramma conferma l’efficacia di questo intervento. Il georitmogramma, sviluppato nel nostro Centro di Ricerca, può mostrare rapidamente ed in modo inequi­vocabile se un determinato materiale edile o un complemento d’arredo è fonte di disturbo chimico.
In linea generale sarebbe opportuno evitare in camera da letto mobili in legno laccato, specchi, sedie metalliche e materassi a molle. Dovrebbero viceversa essere introdotte le reti con doghe di legno, i materassi di gommapiuma, kapok, eventualmente imbottiti anche di paglia o alghe.
Secondo il dott. Hartmann è bene non esagerare, non essere troppo apprensivi nella scelta del luogo più adatto. La gioia di vivere e l’allegria, una vita piena, non dipendono solo dagli effetti provenienti dal suolo, dalla nostra abitazione e dall’atmosfera. Non dobbiamo dimenticare che lo spirito e l’anima sono dei fattori determinanti nell’esistenza umana.
Il dott. Hartmann raccontava di aver visto molte volte dei georitmogrammi dall’aspetto completamente nor­male anche in zone cancerogene fortemente disturbate, se all’inizio di misurazioni, protratte poi anche per ore, si era riso una volta di cuore. Vide però anche quanto bloccate ed addirittura impietrite fossero le persone testate se le circostanze avevano prodotto un forte spavento.
Sappiamo che un’alimentazione scorretta, l’abuso di droghe e farmaci, lo stress ed altri fattori fanno ammalare la natura triplice del nostro essere, composta dal corpo, dall’anima e dallo spirito. Questi fattori bloccano ed esauriscono le nostre riserve di energia.
Nel 1952 insieme al farmacista Derschum, Hartmann sviluppò i rimedi “Polyxan”. A questo scopo vennero cercate delle piante della specie Carex, cresciute in zone patogene. Con un determinato procedimento si riuscì ad isolare da queste piante due principi polari. Il Polyxan giallo eccita il sistema simpatico, il Polyxan blu esplica effetti parasimpaticotonici. Il Polyxan verde, una combinazione degli altri due, presenta effetti a volte stimolanti, a volte calmanti.
Nel 1964 il dott. Hartmann pubblicò presso la casa editrice Haug di Heidelberg quella che poi divenne la pietra miliare delle pubblicazioni su questo argomento: “Krankheit als Standortproblem” (cancro come problema legato al luogo), nella quale descrive in modo dettagliato i suoi lavori di ricerca.
Nel 1986 pubblicò attraverso il Centro di Ricerca la sua seconda opera di rilievo: “Uber di Konstitutionen Yin Yang und Reaktionstypen” (sulle costituzioni Yin e Yang e i modelli reattivi).
Definì i campi che circondano l’organismo umano come “campi corporei biodinamici”. Questo campo corporeo biodinamico è labile, reagisce immediatamente a tutti gli stimoli e segnala una condizione di salute o viceversa di disturbo e malattia.
Si può verificare se il campo corporeo è conforme alla costituzione, ossia se presenta la giu­sta estensione o se invece è presente una componente maggiore di energia yin o yang.
Secondo il dr. Hartmann ogni sistema biologico è circondato da un campo di energia yin e da un campo di energia yang. Somministrando per bocca ad un soggetto il preparato “Polyxan” in gocce, oppure facendogli tenere in mano la boccetta con il rimedio, si assiste ad un repentino cambiamento del campo corporeo bio­dinamico. A seconda del rimedio esso si riduce molto oppure si espande in modo eccezionale. Nel caso si riduca, è stata attivata la funzione simpaticotonica predisponente alle infiammazioni (Polyxan giallo).
Nel caso che il campo corporeo invece si espanda, è stata attivata la funzione vagotonica predisponente ai crampi e anti-infiammatoria (Polyxan blu).
Se si vuole verificare l’effetto di una qualche sostanza, è sufficiente prenderne in mano un campione o portarla verso il corpo e procedere poi all’analisi del proprio campo corporeo biodinamico. Si può vedere se la sostanza in esame influenza solo la componente Ying oppure solo quella Yang, se riequili­bra la distanza di reazione o modifica l’estensione del campo.
Nelle coppie il dott. Hartmann constatò sempre delle caratteristiche contrapposte o nella costituzione o, in caso di costituzione uguale, nel modello reattivo. Le coppie che presentano grandi somiglianze sia nella costituzione che nel modello reattivo sovente hanno problemi a procreare. Secondo il dott. Hartmann si dovrebbe tener conto di queste nozioni nelle consulenze prematrimoniali. Molti matrimoni durano più a lungo, se si presta attenzione al significato dell’energia yin e yang.
Quando siamo bambini prevale la disposizione yang. Nonostante ciò sarebbe però opportuno osser­vare le differenze. Soprattutto nelle famiglie numerose, con più bambini, le preferenze ed il comportamento,  soprattut­to per quanto riguarda l’alimentazione, sono poco considerati. Ci sono dei cibi che non giovano al bimbo yang oppure a quello yin. Sarebbe meglio quindi non costringerli a mangiare ciò che non gradiscono. Anche le malattie che contraggono hanno un altro decorso: il bambino yang di norma ha febbre elevata, reagisce in modo dinamico e non dovrebbe essere curato con gli stessi rimedi del bambino yin, che non ha quasi mai febbre. I nostri antenati avevano ancora la sensibilità necessaria a cogliere queste differenze, anche se non sapevano nulla di yin e yang. In caso di febbre alta si applicavano impacchi freddi e si somministravano bevande fresche, mentre il bambino che non sviluppava febbre veniva curato con bagni caldi ed aiutato a sudare con bevande ed impacchi caldi. Anche i farmaci da somministrare dovrebbero essere diversi, sostiene il dott. Hartmann. Molti medici lo sanno per esperienza.
Nel primo caso sarebbe indicato il rimedio omeopatico Belladonna, nel secondo Aconitum. Belladonna è un rimedio yin e pertanto combatte l’eccesso di yang dell’affezione febbrile e quindi riequilibra. Aconitum invece è un notevole rimedio yang, che compensa e supera la persistente condizione yin (che impedisce l’insorgere della febbre). Per un certo lasso di tempo crea quindi una condizione yang. Rimane da discutere la questione se la terapia oggi comunemente in auge, cioè di somministrare sulfamidici ed antibiotici allo scopo di far scomparire al più presto la febbre, sia veramente quanto di meglio si possa fare.  La febbre innanzitutto non è una malattia bensì una razione di difesa e di mobilitazione delle ener­gie dell’organismo. Oggi si sta divulgando una terapia antitumorale, nella quale si combattono le cellule cancerose con la febbre. Forse un certo incremento delle affezioni tumorali dipende dal fatto che al giorno d’oggi nessuno vuole più avere la febbre.
Anche gli insegnanti dovrebbero essere a conoscenza dei tipi costituzionali e reattivi. In base a questo principio andrebbero assegnati i posti a sedere in classe. L’optimum sarebbe affiancare yin con yang, sia di fianco che davanti e dietro. … A prescindere da questo, ogni insegnante dovrebbe sapere qualcosa di Geobiologia. Ci sono delle situazioni che irritano in tal modo il campo corporeo biodinamico, che i bambi­ni costretti a conviverci ne risentono in modo massiccio, anche nelle loro prestazioni. Non stanno seduti fermi per più di due minuti, combinano guai oppure dormono.
Laddove le persone stanno sedute a poca distanza le une dalle altre oppure stanno di fronte a distanza ravvicinata, la conoscenza della dottrina sulle costituzioni e sui tipi può aiutare una figura di responsabile col compito di creare un ambiente di lavoro positivo.
Non sempre sono il tempo, gli ambienti o il lavoro a causare cattivo umore e rendimenti bassi!  Ad una scrivania o ad un posto di lavoro dovrebbero sempre star di fronte delle persone di costitu­zione polare oppure dei tipi reattivi yin-yang polari.
Anche solo mediante i colori, che hanno a loro volta effetti yin e yang, si può diffondere armonia negli ambienti. Il colore giallo produce ad esempio uno spiccato effetto yang, mentre i colori blu e viola mostrano un notevole effetto yin. I tipi yin hanno bisogno del chiaro, il tipo yang preferisce lo scuro; yin predilige le scale musicali in maggiore, yang quelle in minore.
Mediante delle sistematiche analisi comportamentali si è potuto verificare che la regolazione del nostro campo corporeo biodinamico dipende anche dai nostri organi di senso: le orecchie, il naso o gli occhi tappati provocano eclatanti disarmonie nel campo corporeo biodina­mico che circonda l’essere umano, vale a dire che improvvisamente si creano dei forti campi yin o yang. Il campo biodinamico registra tutto, a partire dal luogo in cui si dorme, passando per l’alimentazio­ne, per finire con l’energia che emana dalle persone che ci circondano. Integra gli effetti del corpo, dell’anima e dello spirito ed è in risonanza con gli effetti dell’atmosfera e del cosmo. Suoni, colori, odori, gesti pensieri ecc. modificano i nostri campi vitali. Si può dimostrarlo con semplici sistemi di misurazione biofi­sici, come ad es. il georitmogramma.

dr Hartmann con bacchetta copia 2Il dott. Hartmann mise in pratica i risultati delle sue ricerche e così a partire dagli anni ‘60 si orga­nizzarono molti corsi di introduzione alla radiestesia classica e alla geobiologia, tenuti dal dott. Hartmann e da altri relatori. Si proseguì poi con corsi di bioedilizia, elettrobiologia e geobiologia. Si iniziò (e si continua tuttora) a formare Esperti in Geobiologia.
Dal 1992 nel nostro Circolo di Ricerca sono stati istituiti anche dei corsi per la ricerca di acqua sotterranea (wassersuchkurs).
Il dr. Hartmann collaborò con molti scienziati, come ad esempio il compianto prof. dr. Herbert Koenig, o con il prof. dr. Hans Dieter Betz.
Al centro degli interessi e dei lavori del dott. Hartmann vi è sempre stato l’essere umano cui egli vole­va offrire un aiuto non del tutto convenzionale.
Il suo carisma, il suo idealismo, la sua grande umanità, unita alla forza di persuasione ed alla capa­cità di entusiasmare, ha sempre affascinato i suoi collaboratori dell’associazione, i partecipanti ai corsi, i colleghi e gli amici.